Agevolazioni assunzione giovani: le conclusioni della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

Si riportano, di seguito, le obiettive quanto poco confortanti conclusioni, a termine di uno studio comparativo, del Dipartimento Scientifico della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.


"Il nuovo anno ha portato all’introduzione di uno sgravio contributivo per i datori di lavoro del settore privato che assumano lavoratori under 35 (under 30 dal 2019) con contratto subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti. 
Prima di qualunque riflessione in merito, potrebbe risultare utile analizzare i dati dell’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro sulle assunzioni a tempo indeterminato dei giovani under 30 e under 35 effettuate dal 2009 al 2016.
Quello che emerge molto chiaramente è che le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori under 30 e under 35 negli ultimi 8 anni hanno registrato un continuo decremento, per poi stabilizzarsi dal 2013 in poi (fatta eccezione per l’anomalia registrata nel 2015 dovuta allo sgravio triennale introdotto dalla l. n.190/2014, che ha contribuito a stabilizzare la maggior parte dei rapporti di lavoro che erano già in essere da diversi anni). 
Un altro importante aspetto da considerare è che gli sgravi introdotti negli ultimi anni non hanno contribuito ad innalzare la stabilità dell’occupazione giovanile, in quanto il dato è rimasto pressoché identico al 2013. 
Pertanto, se davvero si è registrata una ripresa economica nel nostro Paese, non si può dire che questa sia stata seguita da un incremento delle assunzioni a tempo indeterminato di giovani e, quindi, da un loro ingresso stabile nel mondo del lavoro. 
Da tutto ciò scaturisce un’altra valutazione del nuovo sgravio, soprattutto per ciò che concerne il numero di soggetti che potranno esserne effettivamente coinvolti. Infatti, posto il limite anagrafico dei lavoratori, è utile ricordare che gli stessi non devono aver mai avuto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, escludendo così un numero considerevole di lavoratori che sono già stati assunti con le agevolazioni previste negli anni precedenti. 
Se si considera, inoltre, che dal 1° gennaio 2019 saranno ricompresi nello sgravio solamente i lavoratori under 30, la platea diminuisce ulteriormente.
Pertanto, numeri alla mano, nonostante i molteplici tentativi di incentivare le assunzioni di giovani e favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro, i mezzi utilizzati finora probabilmente non sono i più idonei. 
Infatti, i dati oggetto di studio dimostrano che, nonostante la continua introduzione di sgravi contributivi per ridurre in modo temporaneo i costi del lavoro per i datori di lavoro, le assunzioni a tempo indeterminato di giovani non sono aumentate. Questo dato può solo significare che, per quanto sia stato reso strutturale, il nuovo incentivo, complici anche le restrizioni previste dalla normativa, difficilmente otterrà gli obiettivi prefissati invertendo, quindi, il trend degli anni passati. 
L’incentivo, dunque, non risulta idoneo né per le aziende, per le quali bisognerebbe prevedere strumenti differenti rispetto ad una diminuzione temporanea dei costi del lavoro, né per i lavoratori, che non hanno la certezza di mantenere il posto di lavoro una volta concluso il periodo agevolato (non tanto o non soltanto per una loro mancanza di competenze, quanto per una motivazione prettamente economica). 
Oggi il mercato del lavoro necessita, più che mai, di misure strutturali che puntino in modo prioritario all’abbattimento sostanziale del costo del lavoro. I dati oggetto di questa analisi dimostrano, infatti, che non si creano nuovi posti di lavoro con interventi normativi, ma realizzando condizioni di mercato sostenibili per le imprese". 
A cura di Simone Cagliano
DIPARTIMENTO SCIENTIFICO della FONDAZIONE STUDI 
Via del Caravaggio 66 
00145 Roma (RM) 

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