Il Presidente dell'INPS Tridico: il reddito di cittadinanza ed il Decreto Dignità non creano lavoro

Si riporta integralmente dal sito IPSOA:
Nel corso dell'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha dichiarato che il reddito di cittadinanza, e così il decreto Dignità, non creano lavoro in senso letterale, aiutano ad allocare il lavoro sul mercato attraverso l'incrocio tra domanda e offerta, come qualsiasi altra politica attiva. Secondo Tridico, ciò che serve davvero a creare lavoro sono gli investimenti.

Il Presidente INPS Pasquale Tridico, nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare sugli enti gestori, è intervenuto in materia di reddito di cittadinanza e pensioni.
Sulla base dei dati raccolti dall’Istituto, il 28% delle richieste per il reddito di cittadinanza è automaticamente escluso perché, dopo i controlli incrociati, la situazione patrimoniale e reddituale del richiedente non corrisponde all’ISEE presentato.
Ne hanno beneficiato 1,77 milioni di famiglie, oltre 2,5 milioni di persone, di cui circa 200.000 disabili e circa 400.000 bambini.
Il numero degli 'occupabili', ha proseguito Tridico, è di poco superiore a 700.000 e l'importo medio è di 520 euro per il reddito di cittadinanza e di 219 euro per la pensione di cittadinanza.
Per quanto riguarda quota 100, il tasso di sostituzione dimostra un impatto “lievemente positivo” della misura sul mercato del lavoro.
L'importo medio mensile delle pensioni legate è pari a 1.983 euro, per importi che vanno dai 1.400 euro medi per gli autonomi a 2.100 euro per privati fino a 2.160 euro dei pubblici.
Il decreto Dignità - ha spiegato Tridico - ha determinato una spinta positiva per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e l’aumento dei contratti a tempo indeterminato.
Nel 2019 le domande di pensione anticipata presentate dai lavoratori del settore privato sono state del 32,9% in più rispetto al 2018 mentre quelle del settore pubblico sono triplicate, seppure inferiore a quello preventivato.

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